Compulsioni

Le compulsioni, definite anche rituali, sono comportamenti ripetitivi (lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (contare, pregare, ripetere formule mentalmente), messi in atto per ridurre il senso di disagio e l’ansia provocati dai pensieri e dagli impulsi tipici delle ossessioni; costituiscono, cioè, un tentativo di elusione del disagio, un mezzo per cercare di conseguire un controllo sulla propria ansia. 

Le compulsioni più comuni sono legate a: 

* Controllo: controllo esasperato della luce, del gas, delle porte, delle serrature,  in cerca di ladri, fantasmi, mostri… e assicurandosi che siano chiusi, bloccati o spenti 

L'albero della vita - G. Klimt

 

* Conteggio: contare calorie, scale, soldi o fare le cose un certo numero di volte 

* Stuzzicarsi: crosticine, brufoli, cuticole, spesso fino al sanguinamento 

* Azioni ripetute: come entrare o uscire da una porta, sedersi e alzarsi, toccare alcuni oggetti più volte, acquisti esagerati 

* Pulizia: lavare eccessivamente le mani, le parti del corpo, le maniglie delle porte, i denti… 

* Ordine: sistemare gli oggetti secondo un preciso ordine e logica mentale, al limite del maniacale 

* Superstizione: attuare rituali scaramantici con lo scopo di scongiurare la sfortuna 

Le persone che soffrono di compulsioni (e spesso anche di ossessioni) hanno il bisogno esagerato di controllare e ricontrollare e sentono come un impulso irrefrenabile che li spinge a mettere in atto la stessa azione più e più volte per avere buona fortuna o scongiurare sfortuna o pericoli. 

Quando questi rituali occupano più di un’ora al giorno e sono preceduti da pensieri intrusivi e ossessivi, turbano la routine quotidiana in modo significativo, causano problemi al lavoro o a scuola, e creano significative interferenze nella vita relazionale e sociale e complicano il dormire e i normali ritmi sonno veglia, si può parlare di Disturbo Ossessivo-Compulsivo. 

In questo caso può essere indicato un trattamento psicoterapeutico allo scopo di ridurre il disagio psicologico sperimentato, perché la persona sebbene sia consapevole del suo disagio e dell’irrazionalità dei suoi comportamenti, e voglia liberarsene, non riesce a farlo. Una terapia psicologica può aiutare a dare senso a queste compulsioni e a trovare un modo sano e funzionale di dare voce all’ansia e all’angoscia.